Putin pronto a vincere la prima mossa contro Obama

Chi segue questo blog sa che qui si pensa che buona parte della geopolitica passi attraverso le grandi pipelines dell'energia. Per questo qui si presta una grande attenzione alle sorti del gasdotto Nabucco. Fortemente sponsorizzato dal dipartimento di Stato americano e dalla commissione di Bruxelles (ma non dai singoli Paesi europei, che hanno preferito trattare con Mosca in ordine sparso: complimenti all'Europa unita), Nabucco dovrebbe liberare il vecchio continente dal quasi-monopolio dell'offerta russa di gas, portando in Europa il metano di Azerbaigian, Turkmenistan e Kazakistan lungo rotte alternative a quelle controllate da Mosca. Di Nabucco, in tempi recenti, ho scritto (in termini non troppo lusinghieri per l'esecutivo italiano) qui, qui e qui. Adesso arriva la notizia, non certo imprevista, che Gazprom, cioè il vero governo russo, è a un passo dall'ottenere l'esclusiva per il gas dell'Azerbaigian. Se ciò avvenisse, il rischio che Nabucco divenga un gasdotto senza gas da trasportare sarebbe concreto. Con tanti saluti alle nostre (timidissime) velleità di liberarci dalle grinfie del Cremlino.

Quasi dimenticavo: il progetto Nabucco è una delle priorità della politica estera americana dai tempi di Bill Clinton, e se Vladimir Putin riuscisse a portare dalla sua il governo di Baku il vero sconfitto sarebbe Barack Obama.

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