Sindrome pre-elettorale

Roberto Maroni contro la proposta di Angelino Alfano per togliere persone dalle carceri. Umberto Bossi durissimo con Mariastella Gelmini, che reagisce senza farsi pregare. Roberto Calderoli che annuncia una legge delega per il federalismo e finisce infilzato in prima pagina da un parlamentare di Forza Italia. E nessuno della segreteria del PdL che intervenga per stoppare quest'ultimo. Nemmeno Giulio Tremonti si scomoda per difendere gli amici leghisti. Anzi: sulla scuola difende la Gelmini e la scelta del maestro unico e sul federalismo fiscale di Calderoli prende tempo, spiegando che parlerà solo quando ci sarà «una banca dati condivisa».

Tutti impazziti contemporaneamente? Al contrario. Tutti molto lucidi. Semplicemente, è iniziata la campagna elettorale per le Europee. Dove la Lega e il Pdl si presenteranno come avversari, e come sempre ognuno farà il possibile per rubare cavalli dal recinto dell'altro. La Lega, poi, è specialista in questa strategia, e basta un minimo di memoria storica per ricordare come, prima di ogni elezione per il parlamento europeo, il Carroccio abbia fatto di tutto per smarcarsi dai suoi alleati, con l'intento di conquistare visibilità e consensi a spese loro. A elezione avvenuta, tutto come prima. Più o meno.

Insomma, è meglio farci il callo sin d'ora. Durerà sino a giugno.

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