Par condicio

di Fausto Carioti

Ora aspettiamo dalle Procure le trascrizioni delle telefonate, così le pubblichiamo per esteso. Vogliamo la registrazione dei colloqui: la mettiamo sul sito web di Libero, e magari troviamo un amico che ci monta sopra una bella canzoncina rap. Ci attendiamo che qualche magistrato, uno dei tanti in perenne stato d'allarme per la degenerazione della cosa pubblica, senta il bisogno di vederci chiaro. Infine, un bel servizio speciale del sempre inappuntabile Tg1, da mandare in onda in prima serata. Insomma, confidiamo nella stessa attenzione giudiziaria e mediatica che è toccata a Silvio Berlusconi quando è stato pizzicato a raccomandare (invano) quattro attricette al direttore di Rai Fiction, Agostino Saccà. Peccato che rimarremo delusi: essendo il protagonista di questa vicenda Romano Prodi, si può scommettere sin d’ora che nulla di questo accadrà.

Eppure la storia merita. È la sera di mercoledì 23 gennaio. Già da qualche giorno Prodi sta facendo numeri da circo, abbondando in promesse a tutti i senatori indecisi pur di convincerli a votargli la fiducia. In questi casi le indiscrezioni abbondano e, come sempre, su cento “boatos” che girano a Palazzo Madama, se ne rivelano fondati sì e no una decina. Uno di questi, però, pare avere più fondamento degli altri. Il deputato di An Maurizio Gasparri ha ricevuto qualche informazione di prima mano. Scrive di getto un’interrogazione piuttosto documentata, che fa il giro delle redazioni. Qualcuno (tipo Libero) la pubblica. Altri preferiscono ignorarla. Gasparri chiede a Prodi e al ministro delle Politiche agricole, il prodiano Paolo De Castro, «se risponde al vero la notizia che proprio ieri nei confronti del signor F.B., strettissimo collaboratore del senatore dell’Udeur Stefano Cusumano, sia stata disposta un’assunzione, o una collaborazione, da parte dell’agenzia Agecontrol, dipendente dal ministero delle Politiche agricole e forestali».

Per capirsi: Agecontrol è la società incaricata di controllare che i prodotti ortofrutticoli freschi siano messi in commercio nel rispetto della legge. È posseduta interamente dall’Agea, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, un carrozzone pubblico che ha il compito di gestire i finanziamenti europei agli agricoltori italiani. L’Agea, a sua volta, è controllata dal ministero di De Castro, che è professore a Bologna, ha ricoperto incarichi in Nomisma ed è uno degli uomini storicamente più vicini a Prodi. Quanto a Stefano Cusumano, detto “Nuccio”, classe 1948, parlamentare di vecchia data, è uno dei tre uomini dell’Udeur presenti in Senato. È stato eletto in Campania. I rumors di palazzo lo inseriscono tra color che son sospesi. Il leader del suo partito, Clemente Mastella, ha deciso che l’Udeur, in Senato, voterà “no” alla mozione di fiducia voluta dal governo. Per Prodi è una condanna a morte. Ma Cusumano tentenna. Tratta con il premier e i suoi emissari. I quali, alla fine, lo convincono. Tanto che, nella serata di ieri, il senatore annuncia - tra gli insulti di quelli che ormai sono i suoi ex compagni di partito - che voterà la fiducia al governo.

«Scelgo il campo difficile della coerenza, della coscienza, della responsabilità», dice Cusumano spiegando in Aula il suo gesto, che arriva al termine di dodici anni di più o meno onorata carriera politica passata al fianco di Mastella senza mai avere nulla da eccepire sull’operato di Clemente. Solo che nel frattempo è arrivata anche la dichiarazione del presidente di Agecontrol, Cesare San Mauro. Il quale non solo conferma che mercoledì 23 gennaio è stato assunto presso la sua agenzia «un dipendente che attualmente svolge le funzioni di segretario particolare del senatore Stefano Cusumano», ma tiene anche a precisare che «tale decisione è stata presa dal direttore generale della società in assenza di preventiva informazione al presidente stesso e tanto più in assenza di preventiva autorizzazione da parte del presidente o, per quanto ad egli risulti, da parte di alcuno dei componenti del consiglio di amministrazione». San Mauro promette che ogni «responsabilità» sarà subito individuata.

Riassumendo. Nelle stesse ore in cui Cusumano trattava con il presidente del Consiglio per rompere con il suo partito e votare la fiducia al governo, una persona a lui assai vicina veniva assunta in fretta e furia da un ente pubblico controllato da un ministro legatissimo a Prodi, con una procedura che gli stessi vertici di Agecontrol ritengono del tutto anomala e meritevole di indagine. Per carità, magari è solo una coincidenza. Però sarebbe interessante andarci a fondo. Così, tanto per dissipare ogni dubbio. Del resto Berlusconi, raccomandatore fallito di giovani attrici, è stato indagato a Napoli per tentata corruzione. A un primo sguardo, la faccenda venuta alla luce ieri non pare poi così diversa. Chissà se a Roma c’è un giudice.

© Libero. Pubblicato il 25 gennaio 2008.

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