The Economist: Guevara assassino, bamba ignoranti

La cosa incredibile è che in Italia solo Libero abbia parlato del curriculum di Ernesto Guevara (a parte questa eccezione, non da poco, su Repubblica, peraltro controbilanciata dalla solita fuffa marxista). Nei Paesi culturalmente avanzati, invece, le stesse cose si leggono sui mainstream media. Un editoriale sull'ultimo numero dell'Economist, ad esempio, dice, in modo sintetico, le stesse cose che potete leggere qui.
E' la semiotica, più che la politica, che spinge i teenager ignoranti di ciò che avvenne in Sierra Maestra a indossare le magliette del Che. La fotografia di Korda fissò Guevara come simbolo universale della ribellione romantica [...].

Guevara era un marxista spietato e dogmatico, che si batteva non per la liberazione, ma per instaurare una nuova tirannia. Nella Sierra Maestra uccise quelli che sospettava di tradimento; dopo la vittoria, Castro lo mise al comando dei plotoni d'esecuzione che fucilavano i "contro-rivoluzionari"; come ministro dell'Industria, Guevara si battè a favore dell'espropriazione fino all'ultima fattoria e all'ultimo negozio. Il suo appello alla guerriglia, incurante delle circostanze politiche, contribuì a creare dittature brutali e ritardò il raggiungimento della democrazia.

Tristemente, l'esempio di Guevara è invocato non solo dai teenager, ma anche da certi governi latinoamericani. In Venezuela, Hugo Chávez vuole creare un "uomo nuovo" guevarista, proprio mentre Cuba ci sta ripensando. Come nota Jorge Castañeda, uno dei biografi di Guevara, la costante influenza del Che ha ritardato l'emergere di una sinistra moderna e democratica in parti dell'America Latina. Tristemente, gran parte di quelli che comprano le sue magliette né lo sanno né se ne interessano.

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