Amsterdam Jihad

Se ne parla poco o niente, perché non è carino andare a raccontare in giro certe cose. Ma Parigi e Marsiglia non sono le sole città europee ad avere le loro "zone urbane sensibili", interi quartieri nei quali le forze dell'ordine non hanno il coraggio di entrare perché il controllo del territorio è in mano agli immigrati, che applicano le leggi dei loro Paesi. Succede anche altrove, sempre più spesso. Ultima arrivata è Amsterdam.

In Amsterdam, quasi ogni notte si scatena la guerriglia nel quartiere di Slotervaart, dove una banda di giovani immigrati incendia le automobili e sfida la polizia. E' iniziato tutto il 14 ottobre, quando una poliziotta ha ucciso un marocchino di 22 anni, Bilal Bajaka, vicino al gruppo terrorista islamico Hofstad. Bilal, armato di coltello, aveva assalito la poliziotta e un suo collega dopo essere entrato in una stazione di polizia. I due agenti sono vivi per miracolo.

L'uccisione di un giovane musulmano da parte di una donna "infedele" ha provocato l'inizio dei disordini nel quartiere, abitato soprattutto da immigrati. Bajaka era amico di Mohammed Bouyeri, il mujaheddin marocchino-olandese che assassinò Theo Van Gogh nel 2004 e, con un biglietto affisso sul corpo del regista, minacciò di morte Ayaan Hirsi Ali. Il fratello di Bilal, Abdullah, fu arrestato due anni fa con l'accusa di aver pianificato un attentato a un aereo della compagnia israeliana El-Al all'aeroporto di Schiphol.

Anche in questo caso, la favola del mujaheddin che ha abbracciato l'estremismo islamico perché emarginato dalla società occidentale non funziona. Delle sorelle di Bilal, una lavora come medico, l'altra è un magistrato.

Ulteriori dettagli su The Brussels Journal e The Digital Journal.

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