I professionisti dell'anti-Ogm

A conferma che la terza narice, nel terzo millennio, ha un inconfondibile colore verdastro, Mario Capanna lancia oggi la sua nuova campagna contro gli Ogm. Al suo fianco, ci fa sapere Repubblica, la Acli, le Coop, Slow Food... Ho scritto "nuova campagna", ma in realtà è quella di sempre: la crociata ambientalista dà modo a Capanna di continuare a mantenere nel mirino le multinazionali, il profitto, lo sviluppo tecnologico, la modernità.

Al di là delle considerazioni politiche, resta un dato di fatto innegabile e importante: la campagna anti-Ogm fa presa su una larga parte della popolazione perché fondata su toni emozionali ("la sicurezza non è mai abbastanza, signora mia"), che attecchiscono anche grazie a una ignoranza diffusa sui temi scientifici. La rubrica "Forse non tutti sanno che..." potrebbe essere riempita per centinaia di pagine dalle lacune che abbiamo noi italiani, anche sui dati scientifici più semplici. Persino riguardo a quello che troviamo sulle nostre tavole.

E qui veniamo al dunque. Per saperne un po' di più, anche sull'uscita di Capanna e dei suoi compagni, qualche lettura può aiutare. Qui, sul sito ecologista Greenplanet, trovate l'intervento "in partibus infidelium" di un giovane scienziato, Dario Bressanini, per demistificare molti luoghi comuni sugli organismi geneticamente modificati e rimediare a un minimo dell'ignoranza diffusa in materia. In fondo alla pagina web ci sono i link ad altri suoi interventi, sempre sul sito Greenplanet, spesso seguiti da obiezioni, repliche e controrepliche. Tutto molto civile e molto interessante (due cose rare). Copio e incollo le sue conclusioni (ma il ragionamento che le precede merita di essere letto per intero):
Se state leggendo questo articolo conoscete a menadito tutte le obiezioni agli Ogm. Provate a fare le stesse obiezioni alle piante mutate: deve valere anche per loro il "principio di precauzione"? Dobbiamo aspettare di essere sicuri al 100% prima di utilizzarle? Come facciamo ad essere sicuri che non facciano male? Possono essere dannose? Sappiamo dove è stato modificato il genoma di una pianta bombardata con raggi Gamma o raggi X? Vi basta la spiegazione un po' imbarazzata che "tanto le radiazioni sono naturali"? La domanda che mi faccio è "perché da parte dei professionisti anti-Ogm non vi è opposizione a queste tecniche?" La risposta è banale: perché non c'è la cattiva multinazionale da combattere, perché non si accresce il consenso politico, perché non conviene, perché non si attraggono fondi. Credete ancora che le varie organizzazioni avversino gli Ogm per proteggere la vostra salute e quella dell'ambiente?
Bressanini è titolare della rubrica "Pentole e Provette" sul mensile "Le Scienze", e questo è il suo blog, dedicato alla scienza in cucina.

Sugli Ogm, lettura consigliata è anche il libro "Verdi fuori, rossi dentro. L'inganno ambientalista", pubblicato da Libero-Free e scritto da due scienziati di primissimo livello: Franco Battaglia, docente di Chimica Ambientale all'università di Modena e vicepresidente dell'Associazione Galileo 2001, e Renato Angelo Ricci, professore emerito all'università di Padova, presidente onorario della Società Italiana di Fisica e presidente dell'Associazione Galileo 2001. Il capitolo sul protocollo di Kyoto lo trovate su questo stesso blog, in tre puntate: 1, 2 e 3.

Merita davvero, infine, il libro scritto per Einaudi dalla brava Anna Meldolesi: "Organismi geneticamente modificati. Storia di un dibattito truccato".

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