E' un think tank il primo frutto dell'avvicinamento tra Casini e Rutelli

di Fausto Carioti

In attesa di capire se quello tra i rutelliani e l’Udc è un semplice ammiccamento estivo o il preludio a un vero accordo politico, in queste ore si registra un lavorio frenetico, da ambedue le parti, per mettere insieme tutto quello che già adesso si può unire. I risultati si vedranno presto, già alla fine dell’estate. Il primo frutto tangibile del connubio tra gli uomini di Francesco Rutelli e quelli di Pier Ferdinando Casini arriverà tra poche settimane: si chiama Oseco, e sembra giungere apposta per confermare le preoccupazioni di chi, a destra come a sinistra, teme il consolidarsi di un asse neocentrista benedetto dal Vaticano. Oseco sta per Osservatorio delle strategie europee per la crescita e l’occupazione: una sigla ostica e con poco sex appeal, ma non deve trarre in inganno. L’acronimo nasconde infatti quelli che dovrebbero essere i migliori cervelli del riformismo cattolico, sia sul fronte della Margherita rutelliana sia nell’area Udc. Riuniti insieme per dare vita a un think tank all’americana, che avrà il compito ambizioso di disegnare progetti di legge per i parlamentari dei due partiti. Lo statuto dell’associazione, ancora da sottoporre alle ultime limature, sarà presentato a settembre. Ovviamente, Oseco avrà la sua rivista, la cui filosofia “aggregante” è già nel nome: Synthesis. Il numero zero è atteso tra un mese. Verrà alla luce come trimestrale, ma l’idea è di farla diventare al più presto un bimestrale o addirittura un mensile.

Oseco, che nasce come associazione e punta a diventare una vera e propria fondazione, inizialmente sarà una joint-venture tra due pensatoi confinanti, ma di sponde opposte: il Laboratorio per la Polis, fondato dal cattolico democratico Alberto Gambino, delfino di Oscar Luigi Scalfaro, che insegna Diritto privato a Napoli e Filosofia del Diritto all’Università pontificia Regina Apostolorum, e l’associazione «di ispirazione cristiana» dei Cento Giovani. Il primo è vicinissimo a Francesco Rutelli, del quale Gambino è il più apprezzato consigliere politico. La seconda è una storica organizzazione della Dc capitolina, nata nel 1975, molto ben vista in Vaticano e diventata uno dei “serbatoi” naturali dell’Udc romana. Una simile formula consente a Rutelli e Casini di poter compiere insieme i primi passi di una nuova possibile avventura politica senza esporsi di persona. Le due associazioni, infatti, sono ufficialmente autonome, così come autonome sono le loro iniziative. I due leader, sino ad oggi, si sono limitati a dare una tacita e interessata benedizione. Presidente del comitato scientifico di Oseco sarà lo stesso Gambino, a conferma dell’importanza del progetto che vuole mettere sotto lo stesso tetto i cattolici “coraggiosi” di destra e di sinistra. Accanto a lui, tra gli altri, Michel Martone, uno dei più giovani giuslavoristi italiani, e Alessandro Sciolari, direttore scientifico di Assoknowledge, l’associazione di Confindustria che rappresenta le imprese di formazione. Bipartisan anche la divisione degli uffici: la sede del comitato scientifico sarà in casa del Laboratorio per la Polis in via Sant’Andrea delle Fratte, quella della rivista negli uffici dei Cento Giovani in via Emilio Albertario.

Presidente di Oseco e curatore di Synthesis è un figlio d’arte, Michele Gerace: il padre, Antonio, è un nome storico della Balena bianca capitolina. Michele cita Alcide De Gasperi («Un politico pensa alle prossime elezioni, lo statista alle prossime generazioni») e parla come un democristiano navigato. Già candidato alle amministrative per l’Udc, mostra idee molto chiare: «Il politico che più mi piace è Casini, un personaggio davvero interessante». Ma guai a declinare tanta democristianeria come immobilismo. «Il nostro», attacca, «è un progetto riformista ispirato alla strategia europea di Lisbona per la crescita e l’occupazione. La Francia con Nicolas Sarkozy sta facendo riforme molto importanti. In Italia siamo in fortissimo ritardo. Spesso al nostro parlamento sono sottratti argomenti importantissimi come la riforma del sistema universitario, del welfare, della pubblica amministrazione. Il nostro scopo è elaborare una sintesi quanto più traversale possibile di ciò che di meglio avviene in Europa». Gerace non si nasconde che potrebbe essere il primo passo verso un discorso molto più ampio tra Margherita e Udc, ma da buon diccì fa un passettino per volta: «Non sappiamo se la nostra iniziativa avrà effetti immediati dal punto di vista politico. Certo, l’elettorato dei due partiti spesso è lo stesso. Ma noi ora vogliamo solo tratteggiare alcune prospettive di riforma che non conoscano né destra né sinistra né centro».

© Libero. Pubblicato l'8 agosto 2007.

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