Prova scritta di terzomondismo

«La fine del colonialismo moderno e l’avvento del neocolonialismo tra le cause del fenomeno dell’immigrazione nei Paesi europei. Illustra le conseguenze della colonizzazione nel cosiddetto Terzo Mondo, soffermandoti sulle ragioni degli imponenti flussi di immigrati nell’odierna Europa e sui nuovi scenari che si aprono nei rapporti tra i popoli». Una sfilza di luoghi comuni terzomondisti da sembrare il titolo di un convegno organizzato da Rifondazione Comunista. Ma è molto peggio di questo: è la traccia del sedicente "tema storico" appioppato agli studenti della maturità dal ministero dell'Istruzione. Lo svolgimento, in realtà, è inutile. E' tutto già scritto nel titolo: ogni colpa è dell'occidente, che ha impoverito territori un tempo - notoriamente - avanzatissimi e ricchissimi. E la gente oggi scappa da quei Paesi per colpa del neocolonialismo, cioè della globalizzazione. Ottimo modo per indurre nelle nuove generazioni sensi di colpa ingiustificati, astio verso l'occidente (casomai non ce ne fosse già abbastanza) e diffidenza nel libero mercato, unica cosa in grado di far uscire l'uomo dalla miseria. L'idea che gli immigrati fuggano da Paesi caratterizzati da povertà millenaria, governi liberticidi e tiranni corrotti manco ha sfiorato l'anonimo estensore.

La seconda perla è la traccia del tema sull'XI canto della Divina Commedia: sbagliata di brutto, ma nell'Italia di oggi quasi non fa notizia.

Degna conclusione di un anno scolastico trascorso all'insegna dei pusher in un Paese il cui governo è sotto schiaffo perenne dei comunisti.

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