A sinistra Vicenza non fa rima con decenza

Mullah Omar a parte, penso che nessuno potrebbe essere più lontano del sottoscritto di quelli del Campo Antimperialista: da un punto di vista politico, ideologico, culturale, intellettuale, umano e antropologico. Però, quando rivolti agli esponenti della sinistra di lotta e di governo, dicono cose come queste:
La vicenda della nuova base americana a Vicenza è emblematica. Non possumus, ci dicono Bertinotti, Diliberto e compagnia. Non possiamo far cadere il governo per una base. Bene signori, abbiamo capito. Avete messo il mantenimento delle vostre poltrone istituzionali davanti ad ogni altra considerazione. Abbiamo capito che vi mettete sotto i piedi le promesse e i priincipi grazie ai quali tanti elettori vi hanno permesso di ottenere quelle poltrone. (...) Ma con quale faccia pretendete ora di presentarvi alla manifestazione del 17 febbraio? Con quale faccia tentate di metterci un cappello? Non si può tenere i piedi in due staffe, avere ministri e sottosegretari al governo e manifestare contro le decisioni del governo medesimo. In tanti hanno compreso che siete dei saltimbanchi e non vedono l’ora di ricevervi in piazza con tutti gli onori che meritate. Con salve di fischi e, se possibile, con uova marce e pomodori.
proprio non riesco a dare loro torto. Il principio per cui non si può avere un atteggiamento così spudoratamente duplice e spregiudicato è una banale questione di decenza.

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