Tre euro spesi bene

«Dunque, i sindaci rossi sono certamente un bluff. Dunque, come dimostrano le verifiche sul campo fatte dagli autori di questo libro, il mito dei sindaci rossi fa acqua da tutte le parti: il loro presunto buongoverno, sbandierato per anni da media compiacenti, in realtà è un malgoverno clientelare sistematico e patologico della spesa pubblica locale.
Dunque, assoluzione per il centrodestra? Nemmeno per sogno. Anzi, diciamolo chiaro: il centrodestra ha problemi ancora più seri. Ed è ancora più colpevole. Ciò spiega perché, a dispetto dei loro bluff, i sindaci rossi vincono e continuano a vincere le elezioni amministrative con ampi margini di consenso. E questo, piaccia o meno, contribuisce a consolidare nel Paese l’egemonia della sinistra comunista, postcomunista, cattolico dossettiana, mastelliana, clientelare.
Se non affronta di petto questo nodo, il centrodestra non riuscirà mai a governare il Paese anche se torna a Palazzo Chigi. La riforma del Titolo V della Costituzione (quella del centrosinistra, del 2001, varata con tre voti di scarto), per quanto insufficiente sotto il profilo federalista, sposta comunque grandi quote di potere (spesa pubblica, competenze, decisioni...) verso gli enti locali. Senza la collaborazione dei Comuni, delle Province e delle Regioni, molte decisioni del governo centrale restano sulla carta o vengono vanificate. Sempre. E la mitica stanza dei bottoni di Palazzo Chigi scopre di avere i fili tagliati».

(Dalla quarta di copertina di "I sindaci in rosso. Come mal amministrare e avere tanto successo", a cura di Vittorio Feltri e Renato Brunetta, in edicola da martedì 17 ottobre al prezzo di 3 euro).

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