Confessioni di un interista sincero

«Uno scudetto totalmente sprovvisto di qualunque charme, di qualunque ricordo di sport: uno scudetto cadavere, che neanche il bocca a bocca leggermente fanatico del tifo può riuscire a rianimare. Solo un matto potrebbe festeggiare...».

«Un falso scudetto, una specie di premio di consolazione che ha lo stessissimo sapore acido di tutto il resto».

«Quello che Massimo Moratti, secondo me, non riesce a capire, è che uno scudetto a tavolino, questo scudetto a tavolino, non solo non riesce a staccarsi dal panorama compromissorio e ambiguo che lo genera, ma ne è parte integrante».

«Moratti non può ignorare che questo scudetto virtuale è pura carta bollata in un mare già illeggibile di scartoffie, intercettazioni, sentenze già monche. Che è parte integrante del collasso morale del gioco del calcio. Fa ancora in tempo a rifiutarlo, rimandando un concetto impegnativo come "vittoria" a tempi migliori. Noi tifosi gliene saremmo eternamente grati».


Michele Serra, interista, su Repubblica.

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